Reining - Irha/Nrha Non Pro Derby: le Finali

CARLO AMBROSINI & GUNNALITTLESTEP CARLO AMBROSINI & GUNNALITTLESTEP Credits Bonaga Communication

39 finalisti e un Derby di conferme, se è vero che tre Non Pro Champion su quattro erano già “in sella” al go-round nei rispettivi livelli: per il 4 Carlo Ambrosini con Gunnalittlestep, nel 3 Edoardo Bernardelli e il bravo castrone Whiz Wild West, nel 2 Wolfgang Hammer e Mr Ricochet.

Fuori dalle righe invece la prestazione della graziosa, giovanissima Franziska Wallner, unico fiocco rosa della divisione, che con Mai Tai Enterprise risale rispetto all’eliminatoria di 12 posizioni, aggiunge al suo score ben 3 punti e mezzo e capitana così il level 1.

Il diciannovenne Carlo Ambrosini ci aveva detto, al termine del go-round, di aver montato Gunnalittlestep per la prima volta solo il giorno prima… Ci era sembrato uno scherzo, invece era la pura verità. E, benedetto il carattere dei Quarter Horse - o almeno di alcuni di loro - Gunnalittlestep, che tra l’altro ha solo 4 anni, lo ha portato dritto alla vittoria senza quasi sapere chi avesse in sella: «Era il cavallo con cui mio padre si era iscritto al Derby, ma non ha potuto essere qui per un improvviso impegno di lavoro», racconta Carlo. «Per me un colpo di fortuna inaspettato! Quindi voglio ringraziarlo tantissimo, e insieme con lui Marco Pettinari che ha il merito dell’impeccabile preparazione di Gunnalittle!». È stato sufficiente un mezzo punto in più rispetto allo score del go-round per arrivare a meta con il figlio di Gunnatrashya e Gay Jays Little Step, che Ambrosini definisce «Bravissimo, sincero, con cui è bastato entrare convinto e provare a dare il tutto per tutto. È un cavallo che forse non avrà i +1, ma ha i + mezzo in tutte le manovre, ed è questo che serve per un non pro». Carlo ammette di essere stato molto agitato all’avvicinarsi della finale, sentendo oltre alla normale responsabilità anche quella di dover ben figurare in vece del papà, che ammira svisceratamente: «Ma ho imparato che passare il gate deciso paga sempre», spiega, e ha funzionato anche questa volta come in tutte quelle che nel 2018 hanno fruttato al giovane rider lombardo l’ingresso nella Top 20 mondiale e oltre 76mila dollari di vincite in carriera. Gunnalittlestep, già terzo L3 e quarto L4 al Nrha European Futurity di aprile con papà Pietro Paolo, è nato presso Angelika e Markus Gebert ma è stato domato e addestrato all’Ambrosini Qh dove viene gestito da Pettinari (nel 2018 lo aveva esibito anche Rudi Kronsteiner). Delle poche ore di reciproca conoscenza pre-gara, Carlo racconta con sincerità che all’inizio non gli era piaciuto molto. «È un cavallo che devi lasciar stare e “ci pensa lui”, io invece preferisco essere un po’ più incisivo quando monto. Poi però ho capito che è freddo e affidabile e ho preso velocemente confidenza». Ora Gunnalittle ha davanti il percorso dei Futurity 4 anni e di tutti i Derby Europei. Una lunga strada che sarà condivisa solamente con Carlo… «Ormai glielo rubo… Caro papà, il tuo cavallo l’hai perso! Grazie a te, a mamma, al Team Ambrosini, alla mia ragazza Francesca Bosoni e al mio miglior amico Andrea Pedrotti che è sempre presente nel momento del bisogno».

In piazza d’onore, con 217, troviamo un altro cavaliere decisamente schivo, (almeno davanti al registratore per le interviste), il Level 3 Champion Edoardo Bernardelli: 28 anni, anche lui della Lombardia, e come Carlo in sella americana fin da piccolo seguendo una passione del papà. Il suo compagno di gara si chiama Whiz Wild West, ed è tra l’altro anche in lista per la finale open insieme a Mirko Midili; soprannominato “Mosè”, è nato al Luga Qh da Spark N Whiz e West Coast Oak, ed è già 2017 Irha/Nrha Futurity 4 yr-olds Champion con Guglielmo Fontana: «Una settimana fa abbiamo deciso che fosse Mirko Midili a seguire me e Mosè per l’avventura del Derby, e ha funzionato. Questa è la mia terza gara con lui: lo possiedo solo da un anno ma mi sono subito trovato bene, è un cavallo che in gara non si tira mai indietro. Va gestito e aiutato sugli stop, che sono forse la sua manovra meno forte, ma quando trovi la chiave va tutto al posto giusto». Ora, dritti al Derby Europeo, mentre Edo si occupa anche dei suoi tre Futurity prospects.

Co-Reserve Champion level 4 è la rivelazione del Big Futurity 2018 Non Pro, il giovane e brillante spagnolo Andreu Nogue-Puig, che senza aver mai partecipato a uno special event, e appena sedicenne, aveva conquistato lo scorso dicembre qui a Cremona tutti e quattro i levels non pro del Futurity continentale più ricco di sempre, precludendosi in questo modo da subito l’accesso ai level inferiori. Allora era in coppia con A Whiz N Cashqui al Derby con Ricostyle, femmina del 2013 da Ricochet Rooster e Gangsters Chrome.

Dopo l’ottimo inizio del suo Derby 2019, quando nel go-round level 2 aveva conquistato le prime due posizioni in sella a Chicago Lena e Mr Ricochet, per Wolfgang Hammer la notte delle finali non pro e un gradevole 214,5 hanno portato anche i titoli di Champion L2 e Reserve Champion L3 insieme al figlio di Ricochet Rooster e Docs Oak Rosy, allevato al 23 QH. Hammer ha acquistato lo stallone, che ora ha 6 anni, quando ne aveva 3 e da allora lo ha montato insieme a Tomas Martinek, che è head trainer nella sua scuderia a 80 chilometri da Vienna. Con questo cavallo l’imprenditore austriaco ha conquistato ripetutamente le finali dei Futurity 4 anni e dei Derby in Austria, Italia e Germania, oltre a essere Austrian Futurity Intermediate Non Pro Reserve Champion nel 2017. «Sono sempre stato contentissimo di lui, così costante e affidabile, ma nelle finali abbiamo sempre avuto qualche piccolo incidente di percorso; le imperfezioni nel go di stasera sono state colpa mia, non sua certamente», ci spiega il rider austriaco. «Tra la qualifica e la finale mi sono concentrato nel tenerlo rilassato, montando pochissimo anche per il troppo caldo, e ha funzionato!».

Tutta un sorriso è la giovanissima Franziska Wallner, che con 211.5 ha conquistato i titoli di Champion level 1 e Reserve level 2: i suoi primi podi in uno special event. Con lei la 6 anni Mai Tai Enterprise: «Non riesco a descrivere i miei sentimenti, sono così fortunata e così felice», ha detto la 19enne tedesca, e della sua cavalla: «È davvero straordinaria, specialmente negli stop che sono senza dubbio la sua manovra più forte. Probabilmente è anche la mia preferita, ma in realtà lei me la rende facile, ci mette davvero il cuore». Mai Tai Enterprise è stata allevata in casa, ed è figlia dello stallone di Heidi Wallner (la mamma di Franziska), Chex Enterprise e di Revolutions Chic Jac: «L'abbiamo cresciuta noi, la conosco fin dalla nascita!», spiega Franziska, che ha finito la scuola l'anno scorso e ora divide il suo tempo tra l'aiutare nella scuderia di famiglia a Dünzling, vicino a Monaco, e il montare a cavallo. La brava femmina è stata iniziata da Guy Zemah; poi, nell’agosto del suo terzo anno, è stata proprio Franziska a prendere le redini e da allora l’ha sempre montata ed esibita solo lei, imbroccando subito le finali dell’Austrian Futurity 2016 e 2017, oltre ad essere l'unica youth in finale per tutti e quattro i livelli del Derby europeo 2018. In allenamento e negli show la segue mamma in persona, ma anche il Nrha Professional Dominic Reminder. Franziska è ancora indecisa su ciò il futuro potrebbe riservarle: «Montare più cavalli sarebbe bellissimo, ma avere il mio rende tutto davvero speciale». Una cosa però è certa: «Voglio gareggiare in altri Derby quest'anno, ma voglio anche dare a Mai il tempo di riposarsi e godersi la vita!».
Un 210,5 ha fruttato il secondo gradino del podio per la rider italiana, proveniente dal Sud Tirolo, Katherine Dejori; con lei Unique Remediz, uno stallone di 5 anni da Remins Remedy e Margaritaz.

Ufficio Stampa Salone del Cavallo Americano
powered by Reiner of Europe